mercoledì 10 gennaio 2018

L'incubo di Biancaneve: la città dei mercenari di Scarlet Danae | recensione |

La prima recensione dell'anno!


Ok, ok, freniamo l'entusiasmo!
Ma, stiamo in tema con la gif qui sopra e parliamo un attimo di principesse Disney.
Lo devo confessare, la principessa che meno sopporto è Biancaneve.
Non ve ne andate, ok?!
È che proprio non ce la faccio. 
Ci ho provato, ma niente...

Quella del libro che vi sto per recensire, però, è una Biancaneve tutt'altro che convenzionale 😉


L'incubo di Biancaneve: la città dei mercenari
di Scarlet Danae

Editore: auto-pubblicato per Amazon
Pagine: 154
Prezzo: 1,49€ (disponibile solo in ebook)

Trama:

Una ragazza sfortunata, usata dalla matrigna come schiava sessuale. Una misteriosa droga spacciata in delle mele. Un'overdose fatale e un viaggio in un mondo parallelo, infetto da un virus mortale e oppresso da sette streghe. Riuscirà Bianca a salvare il principe Darknight tenuto prigioniero nella città dei mercenari? Ma soprattutto, accetterà il suo destino come clone della rivoluzionaria Biancaneve?




Come vi dicevo, Biancaneve non l'ho mai sopportata e, con l'idea che si trattasse di un retelling, ammetto di essere partita un po' prevenuta. Temevo che, nonostante apprezzi il genere, l'ostilità verso la principessa in questione, non mi avrebbe permesso di apprezzare al meglio il libro.

Ma, L'incubo di Biancaneve non è un retelling!
Lo si potrebbe definire un seguito, ma anche questo termine non sarebbe propriamente corretto.
Questo romanzo, infatti, racconta una diversa versione della storia di Biancaneve, ambientandola in un universo parallelo in stile fantasy/steampunk che nulla ha a che fare con la Disney o i fratelli Grimm.



La stessa Bianca, la protagonista, quando viene catapultata in questo strano mondo, ha una reazione che si potrebbe definire tutto tranne che pacata e rilassata. E devo dire che è proprio questo che mi ha subito ispirato simpatia.
Bianca non è la classica protagonista perfetta, dal comportamento irreprensibile che siamo soliti trovare nei libri, soprattutto se associata ad una principessa. La ragazza, infatti, è piuttosto problematica: sottomessa alla matrigna, che vorrebbe tanto strozzare (e anche io), dipendente da droga e alcol, frequentatrice di quartieri malfamati, avvezza al sesso e al turpiloquio.
Ha un carattere forte, è brusca e ha sempre la risposta pronta, ma è anche ansiosa e spaventata, piena di dubbi e insicurezze...come tutte le ragazze della sua età.
Ma anche come chiunque si trovasse in un mondo parallelo totalmente sconosciuto e con una missione da portare a termine.

Credo sia proprio questa evidente imperfezione a rendere Bianca una protagonista davvero interessante e diversa dal solito.

Da un punto di vista generale, la caratterizzazione dei personaggio è piuttosto ben fatta.
Stiamo parlando, in ogni caso, di un romanzo molto breve, in cui si da spazio principalmente all'azione e allo svolgimento della vicenda, però i personaggi principali sono resi piuttosto bene e il lettore non ha difficoltà ad identificarli.
Personalmente ho apprezzato tantissimo Cogito, il dectorade di Bianca, una maschera in latex parlante e senziente che funge da aiutante e grillo parlante per la ragazza.
Non mi voglio esprimere troppo su Darknight, perché sono certa che nel secondo volume lo vedremo molto più partecipe. In più non vorrei fare spoiler sul personaggio.

Ho apprezzato molto lo stile di scrittura di Scarlet Danae. L'ho trovato semplice e diretto, ma allo stesso tempo curato e che, a in alcuni casi, offre anche uno spunto di riflessione.
Mi è piaciuta la resa delle ambientazioni, che sono un buon mix tra fantasy e steampunk e, se mi è concesso dirlo, con qualche reminiscenza di un'epoca passata.
All'inizio credevo mi sarei ritrovata a leggere una versione fantasy di un romanzo rosa/erotico, perché il primo capitolo può trarre in inganno, ma L'incubo di Biancaneve è tutt'altro e molto di più.
Davvero una bella scoperta e un buon modo per cominciare il 2018!
Non vedo l'ora di leggere il seguito.

Piccola nota sui disegni a tema che si incontrano all'inizio di ogni capitolo: mi sono piaciuti tantissimo!
Lo stile è semplice, in bianco e nero, ma rappresentativo non solo del capitolo in quanto tale, ma anche della storia in generale.

Unico piccolo dettaglio negativo, è la presenza di alcuni errori di battitura e, anche se in misura nettamente di minore, di grammatica.

Al di là di questo, comunque, si tratta di un libro che mi sento di consigliare a chi cerca una lettura breve ma appassionante, con un'ambientazione poco usuale e una protagonista diversa dal solito.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟 +
4+/5


Alla prossima!

Silvia

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