mercoledì 27 settembre 2017

#57 Cosa penso di: La figlia di Odino | recensione |

Terza super attesissima lettura di settembre!
Quanto ho girato attorno a questo libro voi non lo potete capire. 
Stalker libroso mode: on!



La figlia di Odino
di Siri Pettersen

Editore: Multiplayer Edizioni
Pagine: 631
Prezzo: 21,00€ (ebook 9,99)

Trama:
Il viaggio di Hirka, una ragazzina di quindici anni dai capelli rosso fuoco, inizia quando, morto il padre girovago e guaritore, si ritrova completamente sola al mondo e costretta a fare i conti con la propria identità di "diversa": vive infatti tra persone del tutto simili a lei tranne che per la coda, elemento distintivo di tutta la stirpe di Ym, di cui lei è priva. Hirka conosce i poteri miracolosi di alcune erbe e cura con generosità chiunque le si rivolga. Ma il suo altruismo è ricambiato con distacco, diffidenza e talvolta disprezzo, anche da parte di quelle persone che dovrebbero esserle amiche. A Hirka manca anche altro: non sa evocare e non è in contatto col Dono, un'energia che scorre in tutto ciò che esiste. La ragazzina sa che presto verrà messa alla prova durante una cerimonia iniziatica, il Rito, cui tutti i quindicenni degli undici regni di Ymslanda sono obbligati a partecipare, e ha paura di essere smascherata e punita per questa sua inadeguatezza. Ymslanda è governata dal Consiglio, formato dai rappresentanti delle dodici famiglie più potenti, che ha sede ad Eisvaldr, cittadella piena di torri e cupole scintillanti. Al di sopra di loro ce soltanto il Veggente, un misterioso corvo accudito e riverito come una divinità. Il potere, però, è intessuto di menzogne, rivalità e favoritismi. C'è anche chi, per accrescere il proprio ruolo, fa uso di sortilegi e stregonerie, accusando Hirka, una cosiddetta "figlia di Odino", di aver lasciato che gli Orbi, creature mostruose e letali, invadessero Ymslanda attraverso i cerchi di pietra. In breve tempo, Hirka e Rime, erede ribelle di una delle più importanti famiglie del Consiglio e amico d'infanzia della ragazza, si troveranno a combattere fianco a fianco, ciascuno alla ricerca della propria identità, per sconfiggere gli abusi e svelare i terribili segreti che hanno segnato il destino di entrambi...



Non vedevo l'ora di leggere questo libro!
Punto.

La figlia di Odino è la storia di Hirka, una ragazzina di quindici anni che si trova completamente isolata dai suoi simili, perché non ha la coda.
Senza contare che la giovane è anche priva del Dono ed è quindi cieca alla terra, in pratica è priva del legame tra la sua stirpe e il mondo che li circonda. Quando si avvicina il Rito, il giorno in cui il Veggente chiama a se alcuni dei quindicenni più dotati di Ymslanda, Hirka si trova improvvisamente sola e costretta a fuggire per scampare all'accusa di essere una figlia di odino, il marciume.
Da quel momento in poi la ragazza si troverà a compiere un lungo viaggio alla ricerca di se stessa, di un modo per salvarsi,  ma anche per salvare la propria terra dagli Orbi,  un popolo misterioso che si credeva una leggenda. Hirka e Rime, il suo amico d'infanzia, scopriranno importanti verità è dovranno decidere se metterne a parte l'intera popolazione e sconvolgere la vita di tutta Ymslanda o tenere le rivelazioni per sé stessi e trovare altre strade per salvare il loro mondo.



Non so bene come impostare questa recensione, vorrei dirvi tante di quelle cose su questo libro che mi sto facendo confusione da sola.
Cerco di recuperare un po' di serietà e comincio, prometto.
Direi che l'ideale è andare con ordine.

Mi prendo due righe per parlare della copertina e dell'aspetto grafico di questa edizione.
Intanto ho apprezzato tantissimo che la Multiplayer abbia deciso di mantenere la copertina dell'edizione originale. Nonostante sia un po' macabra, bisogna ammetterlo, io la trova stupenda!
Una volta tanto, poi, la copertina è attinente alla storia e raffigura uno degli elementi più importanti per la trama...ma di questo vi parlerò tra poco.
Altro dettaglio molto importante è la presenza della mappa che, a mio parere, quando si parla di fantasy, aiuta il lettore a comprendere il mondo in cui si svolge l'intera vicenda.

Come vi dicevo, la coda che vedete in copertina è un elemento degno di nota per la trama, perché la protagonista principale, Hirka, è una ragazzina di quindici anni che si differenzia dai suoi simili proprio per l'assenza della coda.
Ho trovato Hirka davvero un ottimo personaggio.
Nonostante sia solo una ragazzina, ha un carattere forte ed è determinata. Non si fa abbattere dai soprusi dei suoi coetanei, anzi reagisce, risponde per le rime e, quando necessario, non esita a difendersi. Oltre a questo, però, Hirka è anche molto generosa e disposta ad aiutare sempre il prossimo grazie alla sua conoscenza di erbe e rimedi naturali.
Mi è piaciuto molto anche il processo di crescita e consapevolezza di sé stessa che, la ragazza, è costretta ad affrontare nel corso della narrazione.
Un altro personaggio che mi ha colpito molto è Rime, amico d'infanzia di Hirka e una tra le poche persone ad accettare la sua diversità. Rime, contrariamente a Hirka, fa parte di una famiglia molto importante, ma decide di voltare le spalle a sua nonna e al suo destino, intraprendendo una strada che solo lui ha deciso di percorrere.
La caratterizzazione di questo personaggio, mi ha colpito perché è molto evidente il conflitto interiore che vive, costantemente combattuto tra ciò che desidera e ciò che il destino sembra volergli imporre inevitabilmente. E poi perché anche lui matura e cambia molto nel corso della narrazione.
Un altro personaggio che mi ha colpito è Urd, che si potrebbe definire l'antagonista principale dell'intera vicenda (anche se non è una definizione totalmente corretta). Su questo personaggio non posso dirvi molto, perché rischio di svelarvi particolari importanti che è giusto scopriate da soli. Sappiate solo che, al di là della palese negatività, è una figura molto interessante.

Si può dire che, anche da un punto di vista generale, i personaggi sono molto ben caratterizzati e resi al meglio in tutte le loro sfumature. Quello che più ha colpito, infatti, sono proprio le sfumature. Il lettore non entra in contatto con personaggi piatti, banali o senza alcun difetto, bensì l'esatto contrario.

Per quanto riguarda le ambientazioni, trovo che la Pettersen sia stata in grado di creare un mondo fantastico, così ben reso da sembrare reale.
Le sue descrizioni sanno catturare il lettore, trasportandolo tra le vie della città, in un bosco, nella piccola capanna di Hirka o nella sala del Consiglio. Allo stesso tempo, però, non distraggono da quello che è lo scorrere degli eventi e della narrazione.

A proposito di narrazione!
L'intero libro è narrato in terza persona (e questo, ormai lo sapete, è un punto a suo favore) e segue tre filoni principali.
Il primo è quello che racconta le vicende di Hirka e del suo lungo viaggio attraverso Ymslanda; c'è poi quello che vede protagonista Rime, leggermente meno frequente, e per concludere, si ha il punto di vista di Urd, che compare più raramente, ma che fornisce comunque molti dettagli degni di nota.
Devo dire che ho molto apprezzato questo tipo di narrazione, perché i tre filoni procedono a tratti separati per poi intrecciarsi tra loro sempre di più, mano a mano che lo fanno le vite dei personaggi.

Lo stile di Siri Petters è molto curato, dettagliato, preciso, ma allo stesso tempo non risulta mai noioso e troppo complicato. Io sono rimasta rapita dalla sua scrittura fin dalle prime pagine e il coinvolgimento non ha mai avuto cali fino all'ultima pagina, anzi, vi dirò che più si prosegue nella narrazione e più si viene catturati dalla vicenda.
Nonostante questo, la mia è stata una lettura piuttosto lenta, questa volta però volutamente.
Mi sono resa conto fin da subito che La figlia di Odino è uno di quei libri che va gustato pagina per pagina, riga per riga, per non farsi sfuggire nessuno di quei particolari che l'autrice lascia nel corso della vicenda.
Ecco perché, dopo un inizio piuttosto spedito, ho deciso di rallentare e prendermi tutto il tempo che questo libro necessitava.

Sicuramente lo consiglio agli amanti del fantasy e della mitologia norrena, perché i richiami sono parecchi (anche se a volte non si colgono subito). Non vedo già l'ora di poter leggere il secondo volume di questa trilogia, perché sono davvero curiosa di scoprire se quello che ho pensato è giusto o meno.

Il mio voto è:
✰✰✰✰ e mezzo
4,5/5

Ho deciso di non dare il giudizio pieno, solo perché si tratta del primo libro di una trilogia e preferisco non sbilanciarmi troppo.

Alla prossima!

Silvia.

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