lunedì 30 aprile 2018

#23 Diario di bordo: recap mensile APRILE

Anche questo mese è finito, mie piccole volpi!
Ed è quindi arrivato il momento del recap...


Come ogni mese, eccomi qui con il recap mensile!
Avete presente quando si dice " Aprile, dolce dormire"
Ecco, per me Aprile è il mese in cui ho meno voglia di fare (escludendo agosto, ma lì è colpa del caldo). Mi sforzo di mettermi d'impegno ma finisco sempre col fare metà di quello che mi ero imposta.
E quest'anno non è andata poi tanto diversamente...

Ma veniamo a noi e al riassunto di questo quarto mese del 2018!


Aprile è passato in un soffio: ieri era Pasqua, domani è il 1° maggio. Vabbè, non ci credo!
In realtà, questo 2018 sta passando un po' tutto alla velocità della luce...non so se è anche una vostra impressione!
A me sembra che il tempo stia scorrendo troppo in fretta. Qualcuno prema il frenoooo!

Da un punto di vista delle letture, anche Aprile è stato una mezza disfatta!
Non dico di non aver letto, per carità, ma non sono riuscita a completare la tbr neanche questa volta. Il fatto è che ho passato diversi giorni in un mezzo blocco del lettore, in cui non avevo voglia di prendere in mano libri o manga, ma preferivo concentrarmi su altro.
A questo aggiungete un discreto senso di spossatezza, tipico del cambio di stagione e avete il quadro perfetto della mia situazione.
Se da un lato mi è dispiaciuto, però, dall'altro penso che sia stato meglio così: quello che ho letto l'ho letto con attenzione e concentrazione, dedicando il giusto tempo ad ogni libro. Se non sono riuscita a raggiungere gli obiettivi, amen! Ce la farò il mese prossimo. E questo mi serve anche di lezione: avevo detto niente tbr proibitive! Eh!

Questa poca voglia di leggere, però, mi ha permesso di portarmi un po' avanti con anime e serie tv!
Il mese scorso ho scoperto il magico mondo dei dorama ( e degli attori giapponesi kawaii...ma questa è un'altra storia) e, questo mese ho fatto una piccola full immersion.
Ho visto un paio di film, Peach Girl e Doctor x: Gekai Daimo Michico, e una serie tv, Kindaichi Shounen no Jikenbo N. Tutto molto carino, magari non il top della gamma, ma carino!
Ho anche terminato la visione di Fullmetal Alchemist: Brotherhood, uno dei miei anime preferiti di sempre, che mi regala ogni volta tante emozioni e che non smetterò mai di consigliare al mondo!
Ho tentato di riprendere Anonimous Noise, un anime che avevo iniziato mesi fa, ma non ce l'ho fatta: ho troppo l'impulso di strozzare la protagonista. Non posso farmi venire i nervi anche per un anime...
Purtroppo non ho terminato The Crown come avevo detto a marzo, ma conto di farcela nel corso del mese di maggio. Ormai la mia è una sfida!
Ah, e ho fatto un piccolo recupero Marvel in vista dell'uscita di Infinity War, guardando Guardiani della Galassia I e II, e Doctor Strange. In più, non c'entra nulla, ma ho finalmente visto The Gratest Showman.
Ma quante cose ho visto questo mese?! 
Me ne rendo conto solo ora che le scrivo!

Anche per quanto riguarda gli eventi ci sono diverse cosine da dire!
Beh, prima di tutto ho festeggiato Pasqua e Pasquetta!
Ho trascorso la Pasqua con i parenti a casa di mia zia, e Pasquetta con gli amici sui colli. Sono state due giornate davvero bellissime e divertenti. Sono riuscita anche a rispettare la dieta (circa) e a fare un po' di movimento.
Il 21, poi, sono andata a Sigurtà a vedere la fioritura dei tulipani. Ovviamente bellissimo, come sempre! Peccato che il caldo dei giorni precedenti avesse un po' bruciacchiato qualche fiore... *poveretti*
Però ho fatto tante belle foto e, se riuscisse a decidere quali mandare, vorrei anche partecipare al concorso indetto dal Parco... Vi dico solo che oggi è l'ultimo giorno utile. Sono un genio, lo so!
E per concludere, la dieta procede bene. Sono davvero soddisfatta di me!
In un mese ho perso 4,5Kg e spero di riuscire a perderne altrettanti il prossimo mese, anche se so che ora comincia la parte più difficile. Non ho iniziato a fare attività fisica, come avevo detto, ma conto di farlo a maggio perché ho trovato un'app interessante (ve ne parlerò il mese prossimo).



Insomma, pensavo di non aver fatto niente e invece...
Ma ora passiamo ai preferiti!

Cominciamo, come sempre, con il libro che questo mese è L'ultima notte al mondo di Bianca Marconero che se l'è cavata alla grande anche con questo genere letterario. La conoscevo già per la sua saga fantasy Albion, ma di altri generi non avevo letto ancora nulla di suo.
Mozione speciale per Ti ho trovato fra le stelle, che non posso non citare!

Per quanto riguarda anime e serie tv, anche questo mese vi cito un rewatch, ovvero Fullmetal Alchemist: Brotherhood, che ho finito nella prima metà del mese. 
In più ci tengo a nominare anche Assassination Classroom, di cui ho visto la prima serie e che vi recensirò una volta recuperata anche la seconda.
Per le serie tv, invece, dico sicuramente Kindaichi Shounen no Jikenbo N, un dorama giapponese molto simpatico di cui vi parlerò preso.

Torna la categoria film!
Questo mese ci ho dato dentro e ne ho visti ben sei. Tutti degni di nota, senza dubbio, ma io devo assolutamente citare Peach Girl e Doctor Strange! Due generi totalmente opposti, lo so, ma ho adorato entrambi allo stesso modo.

Nella categoria musica, devo assolutamente parlare della colonna sonora di The Gratest Showman che ho ascoltato a ripetizione per giorni! Ma quanto canta bene Hugh Jackman?! Parliamone!
Anche se la mia preferita in assoluto è Rewrite the Stars che cantano Zendaya e Zac Efron! *bellini loro*

Nella categoria minestrone questo mese ci sono:
Il bellissimo astuccio di Van Gogh fatto a mano da Roberta di Qualcosa di erre: morbidissimo e super capiente, l'ho messo in uso il giorno stesso che è arrivato e mi sto trovando benissimo perché ci sta tutto quello che mi serve (ed è troppo instagrammabile).
Il funko pop di Daenerys, nella nuova versione, talmente bella che se ne è innamorata anche mia mamma che di GoT non capisce una ceppa. Avevo detto che non avrei preso "doppioni" ma era troppo bella!
E, ovviamente, Hogwarts Mystery, il nuovo gioco per cellulare a tema Harry Potter uscito il 25 aprile, con il quale sto giocando no-stop! Perché ho 28 anni per niente e mi diverto con poco, molto poco.


E anche questo mese il recap è finito!
Credevo di non aver fatto nulla e invece ho scritto l'ennesimo papiro.
Spero di non avervi annoiato e che il mio "riassuntino" vi sia piaciuto!

Come sempre si accettano suggerimenti di ogni genere e sapete dove trovarmi per un paio di chiacchiere!

Noi ci vediamo a maggio!
Alla prossima!

Silvia

domenica 29 aprile 2018

Le terre dei Dormienti di Laura Taibi | recensione |

Per aprile ci fermiamo qui, mie piccole volpi!
Poteva andare peggio, ma anche meglio.


Anche l'ultima lettura di aprile è un cartaceo!
Un cartaceo in un formato che io adoro: piccino picciò! (così per dire)
Ho questo libro da un pochino, lo ammetto, ma stavo aspettando il momento giusto per leggerlo e direi che è arrivato. 
Vi anticipo già che voglio assolutamente recuperare il secondo.


Le terre dei Dormienti
di Laura Taibi

Editore: Nulla Die
Pagine: 365
Prezzo: 19,90€ (ebook non disponibile)

Trama:

Jasper Stone è un ragazzo londinese come tanti. L'estate è alle porte quando il suo mondo viene sconvolto dall'arrivo di Eilise, una ragazza dai capelli rossi che irrompe nella sua vita e gli intima di svegliarsi mentre enormi mostri ragneschi appaiono in città, e una strana gemma con il potere di evocare una spada compare magicamente sul suo petto. Da lì in poi la vita di Jasper cambierà radicalmente: trasportato in un luogo chiamato "la collina" dove altri ragazzi tentano di sopravvivere, dovrà fronteggiare nemici potenti, affrontare la terribile Foresta dell'Incubo e scoprire il segreto che si cela dietro quel luogo.


Come vi dicevo, questo libro è nella mia libreria da un pochettino.
Ho avuto modo di scoprire Laura grazie ad instagram: prima le sue foto e poi il suo libro!
Ne ho sentito parlare davvero bene e i vari pareri mi hanno incuriosito, così ho deciso di comprarlo, ma ho voluto aspettare il momento giusto per poterlo leggere dedicandogli la giusta attenzione.

Le terre dei Dormienti mi ha catturato fin dai primi capitoli, trasportandomi accanto ai protagonisti e permettendomi di vivere al loro fianco questa grande avventura.
L'ho trovato un fantasy molto carino e coinvolgente!



Come ormai avrete capito, il fantasy è uno dei miei generi preferiti, uno di quelli di cui ho letto di più e che non mi stanca mai.
Quando posso leggere un fantasy italiano, poi, sono sempre felicissima, soprattutto se è scritto bene, perché, ammettiamolo, un minimo di spirito patriottico ci sta.
E, Le terre dei Dormienti è davvero scritto bene!
Mi riferisco non solo allo stile, ma anche alla trama, ai personaggi e alle ambientazioni.

Partendo dalla trama, devo dire che l'ho trovata fin da subito ben studiata e strutturata. Non ci sono buchi o spiegazioni non date, tutto viene sempre risolto in un modo o nell'altro, chiarendo sempre i dubbi del lettore.
Ora, siccome tre quarti delle cose che mi hanno colpito tantissimo della trama, sono nella seconda metà del romanzo, non vorrei che fossero uno spoiler, quindi preferisco non dirvele nel dettaglio.
Vi dico solo che ci sono dei particolari e degli espedienti narrativi che...vabbè, parliamone!

Per quanto riguarda i personaggi, da un punto di vista generale, la caratterizzazione l'ho trovata davvero buona. Sia per i protagonisti che per le figure secondarie, che comunque giocano sempre un ruolo importante ai fini della vicenda.
Ho apprezzato tantissimo Jasper ed Eilise, che accompagnano il lettore per tutta la prima parte del romanzo, anche se ho letteralmente adorato Chad e Octavia! I loro scambi di battutine sono fantastici e insieme sono bellissimi, così come Jasper ed Eilise ovviamente.
Non vi so dire chi, tra loro quattro sia il mio preferito, perché sono tutti allo stesso livello nella mia personale classifica di gradimento.
Mi ha molto incuriosito la Regina, di cui spero di leggere altro nel secondo volume, dato che è l'unico punto in cui è rimasto qualcosina di irrisolto.

Le terre dei Dormienti è stata, per me, una lettura veloce e appassionante, anche grazie allo stile di scrittura di Laura Taibi: scorrevole, coinvolgente, semplice ma d'impatto e che sa catturare il lettore con dialoghi pungenti, scambi di battute simpatiche e divertenti, ma anche con temi importanti e seri.
Insomma...dov'è il secondo volume? Dove?

Consiglio a tutti Le terre dei Dormienti, soprattutto se siete amanti del genere, perché è sempre più raro riuscire a trovare un fantasy italiano di un autore emergente che sia così ben scritto e con una storia interessante.

Come sempre, ormai lo sapete, non darò il voto pieno perché voglio tenermi un piccolo margine per i libri successivi.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟 e mezzo
4,5/5



Alla prossima!

Silvia

Ti ho trovato fra le stelle di Francesca Zappia | recensione |

Sono in ritardo, mie piccole volpi!
Decisamente in ritardo!


Le letture di aprile proseguono con un altro cartaceo!
Ero curiosissima di leggere questo libro, perché ne ho sentito parlare tantissimo (per quanto riguarda la versione in lingua), tanto che a due giorni dall'uscita mi sono fiondata in libreria!
Avevo delle aspettative piuttosto alte, ve lo confesso, e devo dire che non sono state deluse.


Ti ho trovato fra le stelle
di Francesca Zappia

Editore: Giunti
Pagine: 352
Prezzo: 12,00€ (ebook 6,99€)

Trama:

Nel mondo reale, Eliza Mirk è una ragazza timida, poco socievole e solitaria. Online, è Lady Constellation, autrice anonima di «Mare di Mostri», un webcomics adorato da milioni di followers in tutto il mondo. Eliza non si sente mai sola, la sua comunità digitale la fa sentire amata e parte di qualcosa di importante. Poi a scuola conosce Wallace, un ragazzo che non parla con nessuno ma decide di aprirsi proprio con lei, ed Eliza comprende che anche la vita offline vale la pena di essere vissuta. Ma quando accidentalmente la sua identità segreta di Lady Constellation viene svelata al mondo, tutte le sue certezze e i suoi punti fermi - online e offline - vanno in frantumi...





Come vi ho detto più di qualche volta, oltre ad essere una lettrice accanita sono anche un'aspirante scrittrice e mi diverto molto a scrivere fanfiction. Quando, a suo tempo, ho letto Fangirl di Rainbow Rowel, mi sono chiesta come mai non ci fossero più libri legati a questo mondo. Ecco perché quando ho saputo che avrebbero tradotto Eliza and her monsters, sono andata in brodo di giuggiole!

Ti ho trovato fra le stelle, non racconta solo la storia di una ragazza e del suon webcomic, ma parla anche di vita scolastica, di amicizia, di primi amori e dei tipici problemi dell'adolescenza.
Ho trovato questo libro molto più che uno young adult in cui si parla di fandom e fanfiction.
Secondo me si può definire un ottimo spaccato sugli adolescenti di oggi (e anche su chi è un po' più grande).


La trama di Ti ho trovato fra le stelle è piuttosto semplice e, a tratti ricorda un po' Fangirl di Rainbow Rowel, ma questo non vuol dire che sia poco originale o banale. Questo libro, infatti, mostra al lettore un altro aspetto del mondo dei fandom, ovvero quello legato al disegno. Si parla infatti di webcominc e fanart, cercando di spiegare cosa sono e di accostarli al, forse più conosciuto, fenomeno delle fanfiction.
Al di là di questi concetti, però, anche a livello di trama c'è di più , perché ci si concentra anche su problemi più comuni e tipici del periodo dell'adolescenza. Si parla di attacchi di panico e di rapporti con i genitori, che sono concetti molto interessanti e importanti, soprattutto se indirizzati a ragazzi della stessa età dei protagonisti.
Non voglio entrare nel dettaglio della vicenda, perché trovo che, questa volta, i temi siano più importanti della storia in sé.

Per quanto riguarda i personaggi, credo sia inutile dire che ho adorato Eliza e la sua infinità di paranoie e Wallace con quel suo fare tranquillo e rallentato, così in contrasto con il suo aspetto fisico.
Li ho trovati due ottimi personaggi fin dal principio e mi è piaciuto anche il processo di crescita che affrontano entrambi, aiutandosi e sostenendosi a vicenda.
Ho apprezzato molto anche le figure secondarie che si incontrano nel corso della lettura, come ad esempio i fratelli minori di Eliza o i suoi amici virtuali. Un po' meno simpatici sono stati i genitori di Eliza e il padre di Wallace, forse perché proprio questo era il loro ruolo, ovvero l'essere antipatici e non in grado di capire i propri figli.
Da un punto di vista generale, ho trovato la caratterizzazione sempre ben curata. Nonostante tutta la vicenda ci venga raccontata attraverso gli occhi di Eliza, il lettore ha comunque la possibilità di comprendere al meglio tutti i personaggi, anche quelli secondari.

Come sapete, non amo la prima persona, ma trovo che, in certe circostanze questo espediente narrativo consenta al lettore di capire al meglio la vicenda e di rivedersi nel protagonista.
Personalmente ho trovato tanto di me in Eliza (e anche in Wallace, in un certo senso) e credo che non sarebbe stato lo stesso se Ti ho trovato fra le stelle fosse stato scritto diversamente.
Lo stile di Francesca Zappia mi ha molto colpito e mi ha catturato fin dalle prime pagine: l'ho trovato coinvolgente, accattivante ed emozionante.
Ho letteralmente adorato questo libro, sia per la storia, per i personaggi e per i messaggi che questo romanzo vuole dare.
Insomma, è finito troppo presto!
E a proposito, mi sento solo di dire che ho trovato il finale un pochino affrettato rispetto a come si svolge il resto della vicenda ma, in definitiva, niente di eccessivamente negativo.

Sicuramente mi sento di consigliare questo libro a chiunque scriva fanfiction, disegni fanart e faccia parte di quel grande e variegato mondo che sono i fandom in generale. Ovviamente è perfetto anche per chi ama gli Youg Adult e ha adorato Fangirl: credetemi, vi piacerà anche questo!

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟🌟 meno
5-/5



Alla prossima!

Silvia

mercoledì 25 aprile 2018

L'ultima notte al mondo di Bianca Marconero | recensione |

Ma ciao, mie piccole volpi!
Eccomi qui con una nuova recensione!


Per questa nuova lettura di aprile, sono tornata al digitale e ho deciso di farlo con un libro di Bianca Marconero, un'autrice italiana che ho avuto il piacere di conoscere attraverso la saga di Albion (che mi è piaciuta un sacco e non vedo l'ora di avere tra le mani il nuovo volume).
Il libro di cui sto per parlarvi non è un fantasy, ma uno young adult che è un altro dei miei generi preferiti.



L'ultima notte al mondo
di Bianca Marconero

Editore: Newton Compton Editore
Pagine: 448
Prezzo: 5,99€ (ebook 1,99€)

Trama:

Marco Bertani ha ventitré anni, alle spalle un'adolescenza tutt'altro che semplice e davanti a sé un futuro nel quale potrà contare solo su se stesso. Un giorno inaspettatamente si imbatte in Marianna Visconti, ex compagna del liceo e amore non corrisposto della sua vita. I loro mondi non potrebbero essere più lontani: Marianna, dopo aver studiato negli Stati Uniti, sta facendo pratica legale presso il prestigioso studio di un amico di famiglia, mentre Marco sbarca il lunario lavorando come operatore per una rete televisiva locale. Quando però le viene prospettata l'occasione di condurre un programma ideato proprio da lui, Marianna decide di accettare la sfida, convinta che cosi potrà dimostrare a Luca, il fidanzato con cui è in crisi, di cosa è capace: lei e Marco si troveranno quindi a lavorare                                                                              gomito a gomito e scopriranno di non essere poi così diversi come                                                                                    credevano...




Come vi dicevo, e come ormai avrete capito, ho una piccola passione per young adult e new adult
Di solito non amo leggere romanzi d'amore, ma se rientrano in questi due generi non riesco a staccarmi dalle pagine finché non ho finito il libro. Credo di essere un'inguaribile romantica nascosta sotto la mia pelliccia da orso, che volete farci?!

L'ultima notte al mondo ha, secondo me, tutto quello che dovrebbe avere uno YA: una storia d'amore un po' tormentata, rapporti di amicizia veri, contrasti sociali, legami forti, sentimenti importanti e anche un po' di umorismo che non guasta mai.
La storia tra Marco e Marianna appassiona al punto che smettere di leggere è impossibile!


Solitamente, quando si parla di Young Adult e New Adult, è difficile imbattersi in trame complesse e articolate. Molto spesso ci si trova a leggere la classica storia d'amore tra il ragazzo bello e ricco e la ragazza carina che non sa di esserlo.
I due all'inizio non si sopportano, ma poi vengono travolti dalla passione.
E con due frasi vi ho riassunto tre quarti dei libri sul genere che potete trovare in libreria.
Ovviamente, L'ultima notte al mondo, non rientra assolutamente in questa categoria!
La trama di questo romanzo non è particolarmente complicata, però è davvero ben articolata e strutturata. Si vede che, dietro alla costruzione della vicenda di base, c'è un grande lavoro e che l'autrice ha cercato di rendere il tutto più realistico possibile.
Leggendo questo libro, infatti, si ha proprio l'impressione che tutto possa essere successo ( o succedere) davvero, perché non c'è nulla di lasciato al caso, non ci sono buchi di trama e nemmeno avvenimenti improbabili e inspiegabili.
Ho apprezzato davvero tanto tutto questo, perché mi ha permesso, non solo di entrare meglio nella vicenda, ma anche di comprendere di più i personaggi.

Protagonisti principali sono Marco, detto Riccio, e Marianna. Due ventitreenni che non potrebbero essere più diversi, così come lo è l'ambiente sociale da cui provengono.
Ne L'ultima notte al mondo, però, i ruoli si invertono: ad essere benestante e a fare una vita piena di confort è Marianna, mentre Marco vive in affitto in una specie di magazzino e tira avanti con un lavoro che gli piace ma che risulta anche faticoso e sottopagato.
Ho trovato molto interessanti entrambi i personaggi, soprattutto Marco, perché devo ammettere che, in un paio di occasioni avrei voluto prendere Marianna per le spalle e scuoterla per bene, giusto per far sì che si svegliasse un pochettino.
A favore di questa ragazza, però, bisogna dire che, nel corso della vicenda subisce un cambiamento non da poco, acquisendo consapevolezza di sé stessa e delle sue capacità, diventando più sicura e indipendente. 
Marco invece l'ho trovato un ottimo personaggio fin dal principio. Non fatico a definirlo l'esatto contrario del tipico personaggio maschile da YA. Certo, qualche volta anche lui avrebbe bisogno di una ramanzina, ma non ci vuole molto a capire che il suo atteggiamento è solo una conseguenza di quello che la vita gli ha riservato quando era solo un ragazzino.

Da un punto di vista generale, la caratterizzazione dei personaggi è davvero ben fatta, che si parli dei protagonisti o delle figure secondarie (altrettanto importanti ai fini della vicenda), nonostante il modo in cui i fatti vengono narrati.
L'ultima notte al mondo, infatti, è raccontata in prima persona da Marco e Marianna, in un alternarsi dei rispettivi punti di vista.
Come sapete non sono un'amante della prima persona (e prima o poi smetterò di ripeterlo), ma di recente mi sto ricredendo, soprattutto grazie a romanzi come questo, dove questo stile narrativo permette comunque al lettore di avere un quadro completo della situazione.
Quello che non ci dice Marco, infatti, lo racconta Marianna, riuscendo sempre e comunque a tappare quei buchi tipici di questo tipo di narrazione. Ecco perché apprezzo molto i P.o.v. alternati!

Per quanto riguarda lo stile, come vi dicevo conoscevo già Bianca Marconero, quindi non ho avuto sorprese. Sapevo già che la sua scrittura semplice ma d'impatto, mi avrebbe catturato subito e non mi avrebbe più lasciato andare.
Il modo in cui Bianca descrive le emozioni dei personaggi e gli avvenimenti in cui si trovano coinvolti, non può che appassionare il lettore che vuole saperne sempre di più. 
La sua saga Fantasy mi aveva colpito molto, ma devo dire che anche in questo genere letterario se la cava alla grande!
Ho letto questo libro in soli tre giorni e un po' mi è dispiaciuto finirlo, lo devo ammettere.

Sicuramente L'ultima notte al mondo è un romanzo che mi sento di consigliarvi, che siate o meno amanti del genere, perché è un libro che può piacere a tutti!

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟🌟
5/5



Alla prossima!

Silvia


sabato 21 aprile 2018

Anime Time! Fullmetal Alchemist: Brotherhood | recensione |

Torna il momento anime, mie piccole volpi!
Siete pronte?


Anche questa volta vi parlo di un anime che, per me, è un rewatch!

Fullmetal Alchemist: Brotherhood

  Ambientato in un mondo alternativo simile all'Europa di inizio 1900, narra i viaggi e la maturazione fisica e spirituale di due fratelli, Edward e Alphonse Elric. Abbandonati dal padre alchimista in tenera età e cresciuti quindi dalla sola madre Trisha, i due bambini manifestano fin da subito grandi attitudini nello studio delle scienze alchemiche. Questo li porta, anni dopo, a tentare una trasmutazione umana, il massimo dei tabù dell’alchimia, al fine di riportare in vita la madre, morta di malattia. Un’azione che pagheranno a caro prezzo, dando così inizio a una fantastica avventura che li porterà sulle tracce delle leggendaria Pietra Filosofale al fine di riparare all'errore commesso.

Fullmetal Alchemist: Brotherhood (鋼の錬金術師 FULLMETAL ALCHEMIST Hagane no renkinjutsushi - FULLMETAL ALCHEMIST) segue fedelmente la storia narrata nei 27 volumi del manga, per un totale di 64 episodi. La serie è prodotta da Square Enix e MBS mentre è stata realizzata dallo studio Bones, con Yasuhiro Irie alla regia, Hiroki Kanno come character designer, Akira Senju come compositore delle musiche mentre Hiroki Kanno si è occupato della supervisione alla sceneggiatura. La serie è stata messa in onda tra il 2009 e il 2011 e poi raccolta in 16 DVD.

Come vi dicevo, anche questa volta vi parlo di quello che per me è stato un rewatch.
Ho visto per la prima volta Fullmetal Alchemist: Brotherhood diversi anni fa, quando ancora esisteva l'Anime Night di MTV. Se avete la mia età, di certo lo ricorderete anche voi!
Qualche anno dopo, ho recuperato solo alcuni episodi, perché in quel periodo stavo tentando di scrivere una fanfiction a riguardo, ma poi ho interrotto sia la scrittura che la visione.
Arriviamo quindi al mese scorso quando, dopo aver visto il live action, mi è venuta un'improvvisa voglia di riguardare tutto l'anime. E così eccomi qui!

Anche questa volta, purtroppo, non posso fare un paragone con il manga, perché ancora non ho avuto modo di leggerlo (nonostante sia in wishlist da secoli e abbia le scan salvate sui segnalibri di chrome). In ogni caso vi anticipo subito che, a detta del popolo del web, Brotherhood è una trasposizione molto fedele del manga.


Fullmetal Alchemist: Brotherhood, ha una trama piuttosto complicata e intricata.
Nonostante il numero di episodi non sia eccessivo (ho visto serie che superavano i 200), i temi trattati sono molteplici, legati anche a filosofia, teologia e religione. Allo spettatore viene fornita molto spesso la possibilità di meditare e di analizzare, attraverso le esperienze dei personaggi, anche la propria vita e il proprio modo di pensare.
Diciamo che non lo definirei l'anime giusto per approcciarsi al genere.

Non lo definirei nemmeno l'anime giusto se si cerca una cosetta tranquilla, perché non mancano i momenti di azione, le scene di guerra e di morte e i combattimenti spesso sanguinolenti.
Non direi che siamo ai livelli de L'attacco dei giganti, ma comunque non si scherza neanche qui.
Altra cosa che non manca in FMA: Brotherhood sono le emozioni forti e intense, quelle che catturano e fanno appassionare.
*quelle che distruggono e maciullano i nostri poveri feels, per essere schietti*

Ovviamente, questa marea di emozioni la dobbiamo alla trama, al dipanarsi della matassa, ma anche e soprattutto ai personaggi.
I protagonisti principali della vicenda sono Edward e Alphonse Elric, perché la storia principale si sviluppa attorno a loro, ma ci sono anche molte altre figure, più o meno importanti, che danno origine a sotto trame interessanti che si legano a quella principale.
Questo, lo ammetto senza tanti problemi, è uno degli anime con i personaggi meglio caratterizzati che io abbia visto! Ma soprattutto è uno dei pochi anime in cui viene evidenziata la crescita psicologica dei protagonisti, che sono imperfetti, fallibili, guidati spesso da sentimenti negativi e dall'egoismo, ma che riescono, attraverso le difficoltà che si trovano ad affrontare, a migliorare sé stessi e ad imparare dai propri errori.

Di FMA: Brotherhood, ho molto apprezzato anche la grafica e lo studio di personaggi e ambientazioni.
In entrambi i casi, nulla è lasciato al caso e tutto è molto curato fin nei minimi particolari. Ovviamente non mancano i momenti comici e divertenti, in cui i personaggi assumono delle espressioni che rasentano l'assurdo (che vi faranno morire dalle risate) e che stravolgono totalmente i tratti del viso e, a volte, anche del corpo.
In generale, comunque, i volti sono molto espressivi e le sequenze di azione realizzate davvero molto bene e i maniera sempre fluida e studiata.

Credo sia superfluo dirvi che il mio personaggi preferito in assoluto è Edward,come è superfluo dirvi che affezionarsi ad Alphonse e provare subito una certa simpatia per lui, è inevitabile.
Ad esclusione dei due fratelli Elric, comunque, non ho un vero e proprio personaggio preferito, perché sono tutti interessanti, importanti e da apprezzare, a modo loro. Anche i "cattivi" della situazione, perché trovo che abbiano avuto anche loro un ruolo fondamentale e un'evoluzione non da poco nel corso degli episodi. Personalmente adoro Envy, per quanto si possa adorare un cattivo psicopatico!

Anche se non sono un'esperta in materia,vorrei comunque dedicare due parole al concetto di alchimia espresso in questo anime. Ho trovato le varie spiegazioni, anche filosofiche, davvero interessanti e chiare, in modo che anche lo spettatore meno preparato sia in grado di seguire i ragionamenti dei personaggi.
Mi è piaciuto come l'alchimia sia applicabile a svariati aspetti della vita, dall'esercito alla medicina fino alla quotidianità.L'idea del Portale della Verità, poi, che concede a chi lo attraversa di praticare l'alchimia anche senza l'utilizzo dei cerchi alchemici, mi ha colpito molto così come il principio dello scambio equivalente che sta alla base di questa pratica.

Insomma, come avrete capito, potrei andare avanti a parlare di FMA: Brotherhood almeno per un altro paio d'ore ma, vista la complessità della storia rischierei di farvi una valanga di spoiler e vi impedirei di godere della visione di questo anime.
Visione che io non solo vi consiglio, ma vi impongo!
Non potete dire di essere amanti degli anime, senza aver visto Fullmetal Alchemist: Brotherhood!

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟🌟
5/5

E non poteva essere altrimenti: Fullmetal Alchemist: Brotherhood rientra sicuramente sul podio dei miei anime preferiti. Un rewatch che ho fatto davvero molto volentieri e che credo rifarò ancora, magari tra qualche anno.


Alla prossima!

Silvia

giovedì 19 aprile 2018

Bookish Fox! Valiance di Marika Vangone |segnalazione|

Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Oggi vi propongo una segnalazione.


Torna, dopo tempo immemore, la rubrica dedicata al mondo bookish e torna con una bellissima segnalazione!
Oggi, infatti, vorrei parlarvi del libro di una ragazza che ho avuto il piacere di conoscere tramite instagram: Marika Vangone.


Valiance - la normalità è la nuova malattia
di Marika Vangone.

Editore: Dark Zone
Pagine: 138
Prezzo: 10,00€ (ebook 0,99€)
Genere: Fantascienza, Youg Adult, Distopico
Pubblicazione: 22 febbraio 2017
Link di acquisto: cartaceo / ebook

Trama:

Aaliyah è una ragazza comune del ghetto C. Non può uscire mai di casa: ogni abitante del
ghetto ha un difetto, una malattia invalidante; anche i suoi genitori sono deformi, ma non lei.
Lei è normale.
Diversa dal resto del suo mondo, Aaliyah cresce chiedendosi il perché di questa differenza,
credendosi sbagliata. Non può parlare con nessuno perché nessuno deve vederla... non per intero, almeno.
Quando i Valiance entrano nella sua vita, però, tutto cambia. Ogni cosa assume un nuovo e
inaspettato significato.
Aaliyah dovrà prendere decisioni complicate e affrontare una realtà inimmaginabile.
Coraggio, saggezza e ironia si inseguono tra un passato da ricordare e un presente da vivere.
Cosa sarà disposta a sacrificare per essere ciò che è destinata a essere?







PROLOGO


 



Presente





      L'avete mai vista l'alba? Quella moltitudine di colori che corrono e sfumano nell'azzurro del cielo, confondendosi tra le nuvole rosee.
      Forse sì, l'avete vista. Ma di sicuro non come la percepivo io, una bambina affacciata alla finestra di una casa fatta di paglia, mattoni e altro materiale di scarto che mio padre era riuscito a raccogliere quando l'aveva costruita; forse quella casa è ancora lì, nascosta nella foresta, circondata da altre costruzioni uguali ormai vuote.
      Non resta molto di ciò che ero fino a qualche settimana fa, a parte il mio ciondolo a forma di colibrì, un animale ormai estinto, ma così veloce ed elegante che lo invidio; vorrei battere anch'io le ali come faceva lui e fuggire da questa prigione color latte.
      Io e la mia squadra abbiamo fallito la missione, ma non riesco proprio a capire perché. Abbiamo fatto davvero il possibile per non farci scoprire, per tornare a casa come sempre, ma qualcosa è andato storto; forse un rumore di troppo o forse un agguato. Fatto sta che le nostre certezze sono venute meno.
      Mi alzo. Sono venuti a portarmi via. Le gambe mi fanno male per le due ore che ho passato seduta sul pavimento, immersa fino al collo nei ricordi. Si può soffocare con qualcosa d'astratto? Penso di sì. Quasi sento scorrere quelle immagini del passato nella gola e bloccarsi; un passato fatto di persone che ho dimenticato e altre che ho perso troppo presto.
      I militari che sono venuti a prendermi indossano dei guanti. Mi trascinano via di peso, come se fossi un sacco contenente qualcosa di contaminato e quasi mi viene da ridere… cosa non lo è nel nostro mondo?
      Mi guardo intorno un'ultima volta, salutando con gli occhi la mia cella. Ci ritornerò mai o è la fine?
      Dopo non so quanti passi, mi legano a una sedia di legno quasi marcia e mi puntano una luce negli occhi, forse per non farsi vedere. Qualcuno si schiarisce la voce e inizia a parlare. In realtà più che parlare il mio interlocutore pronuncia una sola frase.
      « Raccontami la tua storia.»




E con questo piccolo estratto, che ho estrapolato direttamente da Amazon, concludo la mia segnalazione.
Spero che Valiance vi abbia incuriosito quanto l'ha fatto con me e che acquisterete il libro di Marika!
Se lo leggerete, ricordatevi di lasciare un feedback all'autrice, ma passate anche da me che sono un po' curiosa delle vostre opinioni e mi fa sempre piacere fare due chiacchiere librose!

Vi lascio qualche link utile:
Instagram Marika: marika.vangone94


Alla prossima!

Silvia


giovedì 12 aprile 2018

Fairy Oak - l'incanto del buio di Elisabetta Gnone | recensione |

Benvenute mie piccole volpi!
Ecco a voi la prima vera recensione di aprile!



Il mese di aprile comincia in relax con un bel libro per ragazzi che, come sapete, è un genere che leggo sempre con piacere.
Come vi avevo anticipato, non molto tempo fa, ero decisamente intenzionata a proseguire questa trilogia, quindi eccomi qui a parlarvi del secondo libro.
Vi dico subito che questa sarà una recensione più breve del solito, perché stiamo parlando del volume centrale di una trilogia e non vorrei né ripetermi né svelare troppo.



Fairy Oak - l'incanto del buio
di Elisabetta Gnone

Editore: Salani Editore
Pagine: 357
Prezzo: 14.90€ (rigida) 9,90€ (flessibile)

Trama: 

Fairy Oak è un antico villaggio incantato, cresciuto attorno a Quercia, il grande albero fatato da cui prende il nome. A Fairy Oak i Magici della luce e del buio hanno stretto alleanza e vivono in armonia con i Nonmagici. Ma il tempo della pace sembra destinato a finire, perché un antico nemico è tornato in cerca di rivincita. Il Signore del Buio vuole governare il mondo nell'oscurità e il suo potere si fa ogni giorno più forte. L'antica alleanza tra Luce e Buio vacilla. Tuttavia un legame appare indissolubile, quello che unisce Vaniglia e Pervinca, le streghe gemelle, uguali e opposte, Luce e Buio nello stesso sangue. Su quel legame il Nemico calerà la sua scure. Saprà resistere Pervinca all'incanto del buio? Da questo dipende la salvezza dei                                                                                       Magici e dei Nonmagici della Valle..


A fine marzo vi ho parlato de Il segreto delle gemelle, primo volume di questa trilogia, dicendovi che mi era piaciuta molto e che ero davvero curiosa di proseguire la lettura.
Mi ero ripromessa di non leggere subito il secondo volume e di tenermelo per la metà di aprile, in modo da potermi rilassare un po' tra una lettura "più corposa" e l'altra.
Ecco, mi ero ripromessa, ma non l'ho fatto.

La voglia di tornare nel magico mondo di Fairy Oak è stata troppa!
Le avventure di Vaniglia e Pervinca, le gemelle Periwinkle, mi hanno catturato e non ho potuto fare a meno di tornare al loro fianco e di scoprire cosa sarebbe successo ora che il Terribile 21 è tornato al villaggio.


Come nel Il segreto delle gemelle, anche in L'incanto del buio, seguiamo le avventure di Pervinca e Vaniglia, le gemelle Periwinkell, della loro famiglia e degli altri abitanti del villaggio.
Alla fine del primo libro, il Nemico è tornato a seminare terrore e tutti i Magici sia del Buio che della Luce, stanno collaborando per riuscire a sconfiggerlo e per proteggere le gemelle, che sembrano essere l'obiettivo principale del Terribile 21.

Rispetto al primo volume, la trama si fa più intricata e coinvolgente, aggiungendo anche diversi particolari che fanno chiarezza sul passato della Valle.
Le parti che riguardano il passato, riportate come se fossero brani di un libro, si intrecciano perfettamente alla trama presente, permettendo al lettore di avere un quadro più completo e chiaro della situazione.
Personalmente, ho apprezzato tantissimo, non solo i brani del libro in sé, ma anche l'intreccio tra passato e presente. Come sapete sono una patita del flashback, in qualsiasi forma si presenti, quindi ho trovato queste pagine davvero interessanti.

Rispetto al primo libro, per quanto riguarda i personaggi, ho poco da aggiungere.
Protagoniste sono sempre Vaniglia e Pervinca, che seguiamo più da vicino nella loro vita, mentre cercano di apprendere il più possibile sui loro poteri di streghe.
Compaiono anche molti altri personaggi che abbiamo imparato a conoscere nel primo libro e se ne aggiungono di nuovi grazie ai flashback di cui vi parlavo qui sopra. Queste nuove figure altro non sono se non gli antenati delle attuali famiglie magiche della Valle.
Tra tutti, senza fare troppi spoiler, la mia preferita è sicuramente Mentafiorita!

Anche L'incanto del buio viene scritto come se a raccontare fosse la fata tata Felì che, quando non è presente fisicamente, riporta comunque quello che poi le viene raccontato.
Nonostante io non sia un'amante della prima persona, mi è piaciuto parecchio questo espediente, perché Felì è un personaggio fondamentale e importante che però si limita a raccontare quello che la circonda, aggiungendo solo ogni tanto dei pareri o dei fatti personali.
Confermo quello che ho detto nella recensione precedente sullo stile di scrittura di Elisabetta Gnone, che trovo semplice ma molto curato, adatto anche ad un pubblico più adulto e perfetto per chi vuole immergersi in un'avventura che faccia tornare bambini.

Mi dispiace non poter dire molto di più su L'incanto del buio, ma non vorrei svelare particolari importanti e rovinare a lettura a quelli di voi che ancora non conoscono questa trilogia (io stessa sto evitando qualsiasi tipo di riferimento al terzo volume).
Avrei davvero molte altre cose da dire, ma preferisco fermarmi qui.

Ci tengo solo a dedicare poche righe alla veste grafica di questo volume, perché il lavoro che è stato fatto è assolutamente degno di nota.
Non mi riferisco solo ai due inserti illustrati e a colori che troviamo in tutti e tre i volumi, ma anche ai disegni in bianco e nero che si trovano lungo tutta la narrazione, soprattutto all'inizio di ogni capitolo e al cambio di font che viene applicato nei brani del libro o quando sono i personaggi a scrivere a mano.
Insomma, questa trilogia non è solo bella da leggere, ma anche da vedere!

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟+
4+/5


Alla prossima!

Silvia



mercoledì 11 aprile 2018

Dorama Time! - Peach Girl (live action) | recensione |

Tornano i dorama, mie piccole volpi!
Questa volta, però, è un film e non una serie!


Dopo aver visto Cain & Abel, e quindi dopo aver scoperto i dorama, mi sono appassionata e ho cercato qualcos'altro da vedere.
Durante la mia ricerca, fatta piuttosto a casaccio (lo ammetto), mi sono imbattuta anche in alcuni live action, ovvero la trasposizione cinematografica di un anime/manga. Ho trovato alcuni film tratti da anime che conoscevo già, ma anche altri che proprio non avevo idea di cosa fossero. E proprio da uno di questi sono partita.

Peach Girl

La protagonista di questa storia è Adachi Momo, una studentessa liceale che viene considerata una poco di buono a causa della sua pelle abbronzata e dei capelli tinti, anche se in realtà è dolce e ingenua.
Fin dalle medie Momo è segretamente innamorata del compagno di classe Toji, che sembra a sua volta provare dei sentimenti per lei.
Tra Momo e Toji, però, si intromette Sae, compagna di classe e amica della ragazza che fa di tutto per copiarla e portarle via Toji.
In aiuto di Momo arriva Kairi, il ragazzo più popolare della scuola, che è segretamente (ma neanche tanto) interessato a lei e farà di tutto per vederla felice, anche andare contro i suoi sentimenti.


Peach Girl (ピーチガール Pīchigāru) è un film giapponese diretto da Kōji Shintoku, scritto da Junpei Yamaoka, interpretato da Mizuki Yamamoto, Kei Inoo, Mackenyu e Mei Nagano e basato sull'omonima serie manga di Miwa Ueda. In Giappone è stato realizzato da Shochiku nel maggio 2017.


Come vi dicevo qui sopra, ho deciso di guardare questo dorama/live action anche se non ne sapevo assolutamente nulla, quindi non potrò fare un paragone con l'anime o il manga (come è stato per FullMetal Alchemist).
Ripeto, anche questa volta, che ho visto questo film in lingua originale con i sottotitoli in inglese, quindi perdonatemi se alcuni dettagli potrebbero non essere spiegati al meglio.


Dovete sapere che, per quanto riguarda i manga e gli anime, ho una piccola passione per gli shojo scolastici. So che, nella maggior parte dei casi, sono un po' banalotti e fin troppo semplici e ripetitivi, però a me piacciono. Sono il mio modo per staccare un po' tra una storia impegnativi e l'altra o anche per accantonare un po' gli shonen e i seinen, che rientrano più in quello che leggo di solito.

Peach Girl, è decisamente uno shojo scolastico, perché la trama ha molte tematiche tipiche di questo genere, sopratutto per quanto riguarda i rapporti interpersonali tra i protagonisti. Ma, contrariamente ad altro che ho visto o letto, qui sono presenti anche temi più importanti e, a tratti, forti.
Si parla, infatti, di lavoro part-time, di rapporti conflittuali con i genitori, voglia di seguire i propri sogni, affari sbagliati, sotterfugi e inganni.
Insomma, direi che c'è molto di più delle pene d'amore di un gruppetto di adolescenti!

Per quanto riguarda i personaggi, ho trovato tutti ben caratterizzati, con delle qualità ben precise e delineate, che identificano subito i protagonisti agli occhi dello spettatore.
Come capita spesso anche negli anime, molti tratti dei caratteri delle figure principali sono un po' stereotipati ed esagerati, ma questo, ho notato, è piuttosto frequente in Giappone.
Personalmente ho molto apprezzato Momo e Kairi!
Ho trovato entrambi dei personaggi ben costruiti e sfaccettati, con molti lati positivi, ma anche diversi negativi.
Li ho trovati troppo carini insieme e ho tifato per loro fino alla fine!
*perché un po' di fangirlaggio ci vuole, ecco*

Spendo anche qui due parole sugli attori, anche se non ne conoscevo neanche mezzo (dall'alto della mia totale ignoranza).
Premettendo, ancora una volta, che non me ne intendo di recitazione, ho trovato che abbiano fatto tutti un buon lavoro e una discreta interpretazione.
Vi confesso che, solo a metà film, mi sono accorta che Kei Inoo, l'attore che interpreta Kairi, è un componente degli Hey! Say! JUMP ( lo stesso gruppo idol di Ryosuke Yamada, di cui vi ho parlato nella recensione di Cain & Abel). Da qui si capisce quanto poco ne sappia ancora in materia!
Tra tutti, devo dire, lui è quello che più mi è piaciuto, soprattutto perché ha una faccia simpatica e lo trovo molto buffo. Anche Mizuki Yamamoto, che interpreta Momo, mi è sembrata molto brava e l'ho subito apprezzata perché ha una bellezza diversa da quella di altre attrici giapponesi che ho avuto modo di vedere. Diciamo che lei mi è sembrata una ragazza semplice e normale.
Per quanto riguarda gli altri due attori principali, sono un po' perplessa e indecisa su quale sia il mio giudizio. Mackenyu, il ragazzo che interpreta Toji, non mi ha convinto al 100% e mi ha dato un po' l'idea di essere costantemente spaesato e perso nel suo mondo; mentre Mei Nagano, che interpreta Sae, mi è sembrata a tratti un pochino esagerata, soprattutto nel tono di voce.
Ovviamente sono pareri personali e sicuramente le mie impressioni sono anche conseguenza di richieste specifiche sull'interpretazione del personaggio. Non avendo visto l'anime o letto il manga, non ho modo di capire bene la situazione e mi posso basare solo su quello che ho visto in questo live action.

Io, comunque, se vi piace il genere, ve lo consiglio!
Si è trattato di una visione simpatica, divertente e a tratti anche commovente ed emozionante che coinvolge e cattura fino alla fine.
Anche qui mi sento di mettere in evidenza le location bellissime che danno, come sempre quando si parla di Giappone, quel punto in più e rendono tutto più bello e kawaii (per restare in tema).

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟 +
4+/5

P.S. Adesso voglio recuperare l'anime, se esiste, e pure il manga! 
Mannaggia a me che guardo cose che non conosce e che allungano la mia wishlist.
Sono un genio!


Alla prossima!

Silvia

martedì 10 aprile 2018

Q502 di Sylvie Freddi | recensione |

Buonsalve mie piccole volpi!
Prima recensione di aprile, anche se un po' in ritardo.


Anche se questa è la prima recensione di aprile, il libro di cui vi parlerò è l'ultima lettura di marzo.
Mi sono presa con un po' di ritardo perché, come sapete, a fine marzo ho iniziato una dieta che sta un po' rivoluzionando non solo la mia alimentazione, ma anche le mie giornate in generale.
Ho passato una settimana all'insegna della stanchezza e della poca voglia di leggere, perciò ho terminato la mia lettura con l'inizio di aprile.


Q502 - 300 anni dopo il grande esodo
di Sylvie Freddi

Editore: Stampa Alternativa
Pagine: 197
Prezzo: 14,00€

Trama:

Pianeta Marte, 300 anni dopo il Grande Esodo. Un detective viene incaricato di cercare una ragazza scomparsa alla nascita. L'indagine lo porta nei profondi meandri della città di Agra, nelle desertiche terre del pianeta rosso e nello spazio buio. "Q502" è una coinvolgente avventura marziana tra scienza e fantascienza. Veloce, divertente, terribile, leggera e nel contempo profonda.


Prima di cominciare la recensione, vorrei ringraziare l'ufficio stampa Il Taccuino che mi ha inviato questo romanzo, permettendomi di addentrarmi un altro pochino nel mondo della fantascienza che, come sapete, non è tra i generi che leggo di solito.

Q502 trasporta il lettore su Marte, 300 anni dopo il grande esodo, coinvolgendolo in un'indagine intricata e misteriosa, alla ricerca di una ragazza speciale.
Un mistery fantascientifico che cattura fin dai primi capitoli e che sa condensare nelle poche pagine, una storia coinvolgente ed interessante.

Dato che vi sto per parlare di un romanzo piuttosto breve, la recensione sarà breve a sua volta, per evitare di svelarvi troppo e di rovinarvi la lettura.


Q502 - 300 anni dopo il grande esodo è un libro particolare a partire dal suo formato.
Questo volumetto, infatti, oltre a contare poco meno di 200 pagine, ha anche una dimensione davvero particolare, perché molto più piccolo rispetto ai libri a cui tutti siamo abituati. Personalmente, lo paragonerei, come misure, ad un manga, per capirci.
*fossero tutti così i libri, non avete neanche idea di quanto spazio avrei in libreria*

Nonostante la brevità del romanzo, la trama non ne risente risultando ben studiata e piuttosto intricata. Il mistero e la fantascienza si intrecciano molto bene, catapultando il lettore all'interno della vicenda fin dai primi capitoli.

Ho molto apprezzato il modo in cui è strutturato il nuovo mondo creato da Sylvie Freddi, perché con pochi tratti e senza esagerare con le descrizioni, le ambientazioni sono ben delineate e chiare agli occhi del lettore. Io mi sono trovata fin da subito trasportata su Marte, tra le vie delle nuove città create dopo il Grande Esodo.
Devo ammettere che alcuni particolari sono lasciati in sospeso e non vengono ben spiegati. Diciamo che ci sono diverse cose che vengono date per scontate, come ad esempio dei particolari che si riferiscono al background generale della vicenda.
Tutto sommato, comunque, non è così difficile destreggiarsi anche senza essere a conoscenza di certi dettagli.

Per quanto riguarda i personaggi, ho trovato che sia stato fatto un buon lavoro.
Nonostante le poche pagine a disposizione e i molti personaggi che entrano in campo, la caratterizzazione in generale è ben strutturata, in grado di delineare al meglio le varie figure (primarie o secondarie che siano) e permettendo al lettore di immedesimarsi pur non conoscendo completamente (anche in questo caso) il background dei protagonisti.
C'è anche da dire che, alla base della vicenda ci sono un'indagine e un mistero da risolvere e quindi risulta necessario non svelare tutto subito, per non rovinare il finale.
E, a proposito del finale, vi assicuro che è qualcosa di inaspettato e che, secondo me, lascia spazio ad un possibile seguito.

Per concludere, ho molto apprezzato anche lo stile di Sylvie Freddi, perché si tratta di una scrittura  semplice ma molto curata, in grado di coinvolgere il lettore fin dalle prime righe, permettendogli di immedesimarsi in Dylan (il protagonista) e di seguire le indagini al suo fianco.
In definitiva, trovo che Q502 - 300 anni dopo il grande esodo sia stata una lettura molto carina e appassionante.
Sul finale però, lo ammetto, mi aspettavo qualcosina di più.
Mi spiego meglio: il finale è davvero una sorpresa e non ci si aspetta un risvolto del genere, ma è il modo in cui ci si arriva che è, a mio parere, troppo sbrigativo e che lascia un po' troppo in sospeso e senza spiegazioni.

Comunque è un romanzo che mi sento di consigliare anche a chi, come me, non è un grande amante della fantascienza.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 e mezzo
3,5/5



Alla prossima!

Silvia