giovedì 23 novembre 2017

#70 Cosa penso di: La briscola in cinque | recensione |

Quarta lettura di novembre!


La briscola in cinque
di Marco Malvaldi

Editore: Sellerio editore
Pagine: 184
Prezzo: 

Trama:

La rivalsa dei pensionati. Da un cassonetto dell'immondizia in un parcheggio periferico, sporge il cadavere di una ragazza giovanissima. Siamo in un paese della costa intorno a Livorno, l'immaginaria Pineta, "diventata località balneare di moda a tutti gli effetti, e quindi la Pro Loco sta inesorabilmente estinguendo le categorie dei vecchietti rivoltandogli contro l'architettura del paese: dove c'era il bar con le bocce hanno messo un discopub all'aperto, in pineta al posto del parco giochi per i nipoti si è materializzata una palestra da body-building all'aperto, e non si trova più una panchina, solo rastrelliere per le moto". L'omicidio ha l'ovvio aspetto di un brutto affare tra droga e sesso, anche a causa della licenziosa condotta che teneva la vittima, viziata figlia di buona famiglia. E i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche. Ma caso vuole che, per amor di maldicenza e per ammazzare il tempo, sul delitto cominci a chiacchierare, discutere, contendere, litigare e infine indagare il gruppo dei vecchietti del BarLume e il suo barista. In realtà è quest'ultimo il vero svogliato investigatore. I pensionati fanno da apparato all'indagine, la discutono, la spogliano, la raffinano, passandola a un comico setaccio di irriverenze. Sicché, sotto all'intrigo giallo, spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e dallo spirito iperbolico, che sopravvive testarda                                                                                                    alla devastazione del consumismo turistico modellato dalla televisione.

Comincio subito col dirvi che questo libro mi è stato gentilmente prestato da Madre, che possiede tutta la serie de I delitti del Bar Lume. Prima di leggerlo io conoscevo solo la serie TV con protagonista Filippo Timi, trasmessa su tv8 non molto tempo fa. Quindi conoscevo già la storia, ma leggerla è tutto un altro discorso.

La briscola in cinque è la storia di un omicidio.
Una mattina, un giovane di ritorno dalla discoteca, trova in un cassonetto il corpo di una ragazza. Privo di cellulare si dirige al Bar Lume, unico locale aperto a quell'ora e chiama la polizia con l'aiuto di Massimo, il barista.
Da quel momento, Massimo si troverà involontariamente coinvolto nelle indagini del commissario Fusco e del dottor Carli.
Ad aiutare Massimo, o forse a complicargli la vita, ci sono quattro arzilli vecchietti clienti fissi del bar: Ampelio, nonno di Massimo, Aldo, Gino Rimediotti e Pilade Del Tacca.


Come credo di aver già detto in altre occasioni, i libri gialli rientrano da sempre tra i miei generi preferiti. Adoro Sherlock Holmes e i suoi ragionamenti complessi, ma anche Maigret con quella sua aria un po' svagata.
Quando ho visto la serie TV tratta dai libri di Malvaldi, ho subito capito che faceva per me.
I delitti del Bar Lume, nello specifico La briscola in cinque, sono un ottimo compromesso per chi ama il genere giallo ma non vuole impegnarsi con un indagine troppo complessa.

Protagonista principale è Massimo, barista un po' burbero di Pineta, un comune fittizio della costa toscana. Massimo, suo malgrado si ritroverà coinvolta nelle vicende più disparate, con al fianco il quartetto di vecchietti più arzilli del paese.
Il personaggio di Massimo mi è piaciuto molto e l'ho trovato subito parecchio simpatico! E poi parla da solo a voce alta, e lo fa pure in mezzo alla strada attirandosi le occhiatacce dei passanti: un mito.
Sì, perché forse non ve l'ho mai detto, ma anche io parlo da sola quando sono a casa...
Vabbè excursus personale a parte, ho trovato Massimo un buon protagonista.
Quello che mi ha colpito del suo atteggiamento è il fatto che più non vuole saperne nulla dell'indagine e più ci si trova coinvolto. In più c'è da dire che ci sa fare molto più di quello che sembra e questo lo rende un ottimo investigatore inconsapevole (non so se avete mai visto il detective Colombo: un po' come lui).
Vorrei poi aprire una lunga parentesi sul quartetto "da geriatrico" più comico del mondo, ma credo potrei parlarne per tutta la recensione, fino allo sfinimento.
Vi dico subito che questi quattro nonnetti mi hanno fatta morire dal ridere, con le loro battute e le uscite in toscanaccio! Ho una particolare simpatia per Ampelio, nonno di Massimo, colui che ne ha una per tutti, e per Aldo gestore del ristorante Boccaccio, che io ho rinominato "il letterato".
Mi è un po' dispiaciuto vedere che in questo primo romanzo la loro sia una presenza importante ma secondaria, soprattutto perché ero abituata alla fiction dove ne combinavano di tutti i colori.
Comunque, sono certa che ne leggerò delle belle, perché ho intenzione di recuperare anche gli altri libri.

Per quanto riguarda le ambientazioni, devo dire che, nelle descrizioni di Malvaldi, si percepisce molto l'aria tipica di quei paesini toscani dove si conoscono tutti e che prendono vita soprattutto nella stagione estiva, perché meta di turismo e villeggiatura.
Pineta, come vi dicevo, non è un comune esistente, ma potrebbe esserlo benissimo, perché Malvaldi riesce a rappresentare con poche pennellate un quadro che non ha nulla da invidiare alla realtà di tutti i giorni. Ovviamente, escludendo omicidi e quant'altro 😉

Lo stile di Malvaldi mi è piaciuto molto.
Ho trovato La briscola in cinque una lettura molto scorrevole, appassionante e soprattutto divertente.
I dialoghi sono brillanti e simpatici, conditi dalla tipica parlata toscana che da quel tocco in più e che coinvolge il lettore.
Mi sono piaciute le parentesi che l'autore apre ogni tanto per spiegare un dato atteggiamento o alcuni comportamenti dei personaggi: spezzano ad arte la narrazione, consentendo al lettore sia di saperne di più che di interrompere il ragionamento per un attimo.

Ho notato alcune differenze rispetto alla serie TV, ma niente di sostanziale.
Mi rendo conto che i meccanismi siano diversi rispetto ad un libro, per questo vi consiglio prima di leggere i romanzi e poi di guardare la fiction.
In ogni caso La briscola in cinque mi è piaciuto molto e mi sento di consigliarlo a chi cerca una lettura leggera ma ben scritta e a chi apprezza il genere giallo condito con un po' di comicità.

Il mio voto è:
✰✰✰✰ +
4+/5



Alla prossima!


Silvia


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