martedì 27 giugno 2017

#33 Cosa penso di: The fate of the Tearling | recensione |

Quarta lettura del mese!
Questo libro! Quanto ho atteso questo libro, voi non potete capirlo!
Cominciamo con la recensione e non perdiamoci in chiacchiere 😉


The fate of the Tearling
di Erika Johansen.

Editore: Multiplayer Edizioni
Pagine: 429
Prezzo: 19,00€ (ebook 7,99€)

Trama:

In meno di un anno Kelsea Glynn, dall'adolescente impacciata che era, è diventata una sovrana sicura di sé. Mentre maturava nel suo ruolo di regina del Tearling, questa giovane testarda e lungimirante ha trasformato il regno intero. Nel suo tentativo di eliminare corruzione e vessazioni e riportare giustizia si è fatta numerosi nemici, in patria e nei territori confinanti: il più terribile di tutti è la Regina Rossa, che non si è fatta scrupolo di rivolgere il suo esercito contro il Tearling. Per proteggere la sua gente da un'invasione devastante, Kelsea ha compiuto una scelta incredibile: si è consegnata coi suoi zaffiri magici al nemico, lasciando il trono a Mazza Chiodata, fidato comandante della sua guardia personale, cui ha affidato il ruolo di reggente. Questi, però, non ha alcuna intenzione di arrendersi fino a quando non sarà riuscito a salvare coi suoi uomini la regina, ora prigioniera nel Mortmesne. Qui inizia il capitolo finale, nel quale il destino della regina Kelsea e dell'intero Tearling saranno finalmente rivelati!



The Fate of the Tearling è il terzo ed ultimo capitolo della saga scritta da Erika Johansen.
In questo libro, finalmente, veniamo a sapere come si conclude l'intera vicenda.

Prima di cominciare la recensione, voglio spendere due parole sull'aspetto visivo di questo libro che, come per i due precedenti, è qualcosa di pazzesco!
La copertina è bellissima, con il titolo e i fronzoli blu lucidi e leggermente in rilievo, ma anche l'intera edizione è molto curata.
Ci sono, come sempre, le pagine anticate e delle piccole illustrazioni all'inizio di ogni capitolo. Abbiamo anche una cartina sia all'inizio che alla fine del libro e, alcune illustrazioni a pagina intera che spezzano la narrazione, rappresentandone degli stralci.
A proposito di illustrazione, se nei primi due volumi mi erano piaciute, in questo terzo le ho amate dalla prima all'ultima: trovo che siano le migliori, in quanto a stile.


Ed ora veniamo a noi!
Come saprete se avete letto i primi due volumi della saga, la trilogia del Tearling racconta la storia di Kelsea, una ragazza di diciotto anni che si trova improvvisamente ad essere regina di un'intera nazione.
Il Tearling, però, non è uno regno semplice da governare e Kelsea dovrà imparare subito a capire di chi fidarsi davvero e di chi no.
In questo terzo volume ritroviamo la nostra Regina Glynn esattamente dove l'avevamo lasciata alla fine del secondo libro: imprigionata e diretta dalla Regina Rossa. Nel frattempo Mazza Chiodata cerca di portare avanti al meglio il compito di reggente.

Non vi posso svelare di più, perché rischierei davvero di farvi uno spoiler in fila all'altro. In fin dei conti questo è l'ultimo capitolo della saga e tutti i nodi vengono al pettine.


Cominciamo subito dai personaggi che sono, essenzialmente, tutti quelli che abbiamo imparato a conoscere finora.
La protagonista principale è, come sempre Kelsea, di cui ho parlato parecchio nelle mie recensioni di The Queen of the Tearling e The Invasion of the Tearling.
In questo terzo volume, la ragazza matura sia dal punto di vista caratteriale che psicologico, viene ulteriormente caratterizzata e veniamo a conoscenza di diversi particolari fino ad ora sconosciuti.
Nel complesso, tutti i personaggi subiscono una maturazione e ci vengono presentati in maniera più dettagliata e completa.
Ho apprezzato tantissimo la caratterizzazione della Regina Rossa, perché è un personaggio che mi ha intrigato fin da subito, nonostante non la si possa definire esattamente positiva.
Un altro particolare interessante sono i capitoli dedicati al passato, agli anni successivi al Passaggio, quando ancora non esisteva il Tearling, ma solo la Terra di Tear.
Da questi capitoli capiamo davvero molte cose sul Tearling e ci vengono svelati molti dettagli oscuri sui personaggi di Fetch e Row Finn, ma anche su Tear, il fondatore del Tearling.
Tra tutti,questi sono stati i miei capitoli preferiti, perché si capisce come il Tearling sia diventato quello che è ora.

Anche le ambientazioni sono le stesse dei due libri precedenti.
L'unica novità è la Terra di Tear, che ci viene descritta, come sempre molto bene.
La Johansen riesce a dare al lettore una resa perfetta dei luoghi in cui si ambienta la vicenda. E lo fa realizzando descrizioni dettagliate ma semplici, che consentono al lettore di visualizzare i luoghi in maniera precisa, ma anche di farsi una sua idea personale.
Le immagini scorrono perfettamente davanti agli occhi del lettore, che si trova subito catapultato al fianco dei personaggi.

Da un punto di vista della scrittura, non ho assolutamente nulla da dire.
Lo stile della Johansen mi piace molto, perché è semplice ma curato allo stesso tempo. La mia è stata senza dubbio una lettura coinvolgente ed appassionante, anche perché ero davvero curiosa di sapere cosa sarebbe successo e come sarebbe andata a finire.
Ho trovato solo i primi capitoli un po' lenti, non c'è un motivo preciso in realtà. Molto semplicemente sono andata avanti abbastanza a rilento per quasi metà della prima parte (il primo libro): mi dava l'impressione che non stesse succedendo niente di particolare e che fossero solo pagine e pagine di descrizioni, dialoghi e strani ragionamenti dei personaggi.
Dal capitolo dieci (ma anche un po' prima) in poi, tutto diventa frenetico, fatti importanti e avvenimenti si susseguono molto velocemente, al punto che non riuscivo più a staccarmi dalle pagine. Mi è capitato che alcuni termini non mi suonassero un gran che, ma mi rendo conto che questo è un "problema" della traduzione e non del libro in sé.

Una cosa che mi sento di dire, prima di concludere la recensione, riguarda il finale.
Purtroppo dovrò essere vaga per non svelarvi come si conclude il libro, ma cercherò in ogni caso di farmi capire.
Ho sentito che molti non hanno apprezzato il modo in cui si conclude la saga, criticando l'autrice perché poco in linea con il resto della vicenda e perché poco sensato e affrettato.
Da un mio punto di vista, nonostante non mi abbia convinto appieno, il finale mi è sembrato adatto e perfettamente in linea con l'intero svolgersi degli eventi. Sì, è vero, forse è un po' affrettato, ma arrivati alla fine l'intera narrazione subisce una discreta accelerazione in fatto di ritmo e non c'è da stupirsi che tutto cambi in un battito di ciglia.

Insomma, in conclusione, consiglio senza ombra di dubbio questo terzo volume a tutti colore che hanno già iniziato la saga. A chi non l'ha fatto, invece, consiglio di farlo perché è una trilogia che merita non solo dal punto di vista della bellezza dei volumi, ma anche per la trama accattivante e diversa dal solito.

Sebbene questo terzo libro mi sia piaciuto molto, io resto sempre dell'idea che il secondo libro sia in assoluto il migliore.

Il mio voto è:
✰✰✰✰ e mezzo
4,5/5







Alla prossima!

Silvia

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