venerdì 17 marzo 2017

#12 Cosa penso di: Le fiamme di Darastria | recensione |

Prima lettura di marzooooo! \(*^*)/
Sono partita un po' in ritardo e con il libro più cicciotto di tutta la tbr, sono un genio, lo so, ma volevo troppo leggere questo libro 😍




Le fiamme di Darastria
di Laura Fornasari.

Editore: Ailus editrice
Pagine: 648
Prezzo: 15,00 € (ebook 2,99 €)

Trama:
Mezzodrago. Hennet ha ormai accettato la sua natura.
L'ultima battaglia per la libertà è stata vinta ad un prezzo troppo alto, e sembra che non ci sia altro posto per lui se non tra i sopravvissuti delle terre libere.
E' allora che si schiudono le porte della città degli elfi, e due nomi riemergono dal passato.
Quello di Lirah, che ha finalmente risposto al richiamo della magia e ha trovato qualcuno disposto ad insegnarle, e quello del mezzelfo Aravar.
Ma soprattutto, dietro le mura della città si cela la risposta alla più grande domanda di Hennet: esistono altri come lui?
Il secondo capitolo della saga di Ishtar, dove, su un orizzonte sempre più cupo, l'avanzata del culto rinnegato della Morte sembra inarrestabile e i segreti più oscuri vengono rivelati.


Per convincermi a leggere un libro fantasy, basta solo una parola: draghi.
Sono la mia creatura fantastica preferita in assoluto, se ci sono i draghi quel libro (o quel film) di sicuro fa per me. Non pensate che, per questo, mi piacciano tutti i libri con i draghi che leggo: sono molto selettiva e critica.
E la critica che è in me, di questo libro dice solo una cosa: wow!
Ok, adesso mi riprendo e cerco di fornirvi una recensione seria e composta.

Le fiamme di Darastria è il secondo volume di una trilogia fantasy, che ho avuto il piacere di conoscere circa un anno fa quando ho letto il primo volume Le lacrime di Ishtar (la recensione qui).

Alla base della trama c'è la storia di Hennet, un giovane ragazzo che, all'improvviso, scopre di essere un mezzodrago e lo scopre nel modo più sconvolgente possibile, perché viene rapito da un mago che vuole usarlo per i suoi esperimenti e per il suo esercito.
Hennet riesce a scappare e a mettersi in salvo, ma la sua avventura non è finita, perché la guerra è alle porte e gli ibridi del mago sono tutt'altro che dei semplici esperimenti.
Anche in questo volume la trama ruota essenzialmente attorno ad Hennet che deve imparare a convivere al meglio con la sua natura di mezzodrago e con capacità che non pensava di avere.
Senza contare che ora Hennet scopre che, nascosti dalle alte mura della città di Darastria e protetti dagli elfi, esistono altri mezzidraghi proprio come lui e che, come lui, sono in pericolo e nel mirino del mago. La guerra si fa sempre più vicina e lo scontro finale è alle porte.
Molti enigmi vengono svelati, ma molti altri si creano nel corso della narrazione.

Il protagonista principale, come credo avrete capito, è Hennet ma, attorno a lui ruotano molti altri personaggi davvero interessanti.
Nel primo volume, i miei preferiti o, per lo meno quelli che mi avevano colpito di più, erano Lirah e Gade e devo dire che la mia idea non è cambiata affatto. Anzi, giunta alla fine del libro, ho apprezzato entrambi molto di più. Senza contare che ho scoperto delle cose su Gade che non mi sarei mai aspettata e che mi hanno incuriosito tantissimo!
Oltre a loro, che già conoscevo, ho apprezzato Lilien e Zelmar i due elfi fratellastri di Aravar.

Da un punto di vista più generale, mi è piaciuta particolarmente la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto per quelli che già si conoscono perché si può notare una crescita e una maturazione.
Ogni protagonista ha dei tratti caratteriali ben distinguibili che lo rendono riconoscibile e che, nella maggior parte dei casi, lo fa apprezzare fin da subito.
L'autrice è stata in grado di portare nel suo mondo le più svariate creature mitologiche e fantastiche e, pur mantenendone le caratteristiche principali, è riuscita a dare a ciascuna di loro un tocco personale che le rende diverse e particolari.

E a proposito di mondi e creature, un'altro tratto di questo libro che ho molto apprezzato (così come del primo volume) è il lavoro che c'è dietro alle ambientazioni.
Laura Fornasari ha creato dal nulla un mondo intero, con regioni, fiumi, laghi, monti, città e tanto altro. Ogni regione è facilmente identificabile e, per il lettore, non è difficile muoversi assieme ai protagonisti nel Quistham, passando per le terre libere, l'Ablamar e le città degli elfi.
Personalmente mi sono persa nelle descrizione dettagliate e curate dell'autrice, riuscendo ad immaginare davanti ai miei occhi, non solo i luoghi ma anche i personaggi e le creature.
Lo stile della Fornasari mi piace molto e la sua narrazione mi ha catturato fin dall'inizio.
Trovo che sia semplice ma allo stesso tempo curato e ricercato, senza dubbio consono al genere fantasy del suo romanzo.
La lettura è veloce, coinvolgente ed appassionante. Nonostante le oltre 600 pagine, il libro si legge in maniera scorrevole e io, personalmente, ho faticato a chiuderlo di volta in volta.


Senza dubbio lo consiglio!
Se avete letto il primo non potete perdervi questo secondo volume.
Mentre se non l'avete fatto...beh...credetemi, è davvero il caso che recuperiate in fretta.


Il mio voto è:
✰✰✰✰✰ 
5/5


Alla prossima!

Silvia.

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